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Alla scoperta dell’arte studenti della “Vaccina” sulle orme del grande De Nittis

Interessante è stato osservare la sperimentazione dell’artista delle tecniche dell’arte giapponese

Utente Raffaele Maniello

da Raffaele Maniello

Docente

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Alla scoperta dell’arte

studenti della “Vaccina” sulle orme del grande De Nittis

Il 31 gennaio i ragazzi delle classi 3^A e 3^H della scuola secondaria di 1° grado “P.N. Vaccina” di Andria, in visita guidata a Barletta, accompagnati dai docenti Losappio, Di Ruvo, Meo, Turturro, Piccolomo hanno potuto ammirare i tesori della Pinacoteca “Giuseppe De Nittis” dal 2007 nel Palazzo Della Marra, unico esempio, tra l’altro, di barocco leccese sorto fuori del Salento.

Giuseppe De Nittis nacque il 25 febbraio del 1846 e contro il parere della famiglia intraprese un percorso di studi artistici, presso l’Accademia di Belle Arti a Napoli, seguendo la sua passione.

Le opere del celebre impressionista ripercorrono le sue esperienze e i suoi viaggi a Palermo, Parigi, Roma, Venezia, Torino, Londra, Giappone; in esse prevale la tendenza dell’artista a mettere in risalto il soggetto piuttosto che lo sfondo spesso non ben definito.

Incantevole il dipinto “Colazione in giardino” del 1833, in cui il pittore ritrae momenti di intimità familiare in una villa nel quartiere Monceau a Parigi; immersi nel verde, la moglie di De Nittis, Léontine Gruvelle e suo figlio Jacques undicenne fanno colazione nel giardino di casa, mentre la sedia scostata in primo piano è quella dell’artista stesso, che sicuramente si è allontanato, per dipingere.

Non poteva non affascinare, poi, il ritratto di Léontine  nell’opera ”Giornata d’inverno” del 1882;  è un pastello di un metro e mezzo, nel quale l’artista ritrae sua moglie in casa durante una fredda giornata invernale di spalle ad un paesaggio innevato: il volto della donna trasmette tanta pace e serenità.

Léontine Lucile Gruvelle è stata, oltre che moglie, modella, sua musa ispiratrice. E’ grazie a lei che possiamo godere delle opere dell’artista, perché fu proprio lei a donarle alla città di Barletta, che diede i natali a suo marito.

Interessante è stato osservare la sperimentazione dell’artista delle tecniche dell’arte giapponese e la collezione di stampe ed oggetti provenienti dal Giappone.

E’ proprio prendendo spunto dalla riproduzione dei ventagli del De Nittis che i ragazzi sono stati invitati a diventare artisti per un giorno e con colori alla mano hanno dipinto in libertà dei semplici ventagli di carta bianca.

Risultato eccellente, vista l’attenzione con cui l’inventiva è stata messa al servizio dell’arte.

Elisa Cannone

Ginevra Suriano

classe 3^ sez. H

 

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